Due ricorrenze sono presenti nell'anno liturgico bizantino dedicate ai santi anargiri Cosma e Damiano: la prima cade il primo di Novembre (l'anno nuovo inizia il primo di Settembre) e l'altra è quella odierna. Non ci sono notizie certe se si tratti degli stessi Cosma e Damiano o di persone differenti.
Secondo la tradizione che vede i Santi odierni diversi da quelli che si festeggiano a Novembre, essi erano originari di Roma ed esercitavano l'arte medica, con cui liberamente guarivano animali e uomini senza nulla chiedere in cambio, a testimonianza della loro fede in Cristo. Conclusero la loro vita nel martirio nell'anno 284, sotto gli imperatori Carino e Numeriano.
Invece, la tradizione che crede siano gli stessi, imputa alla dominazione bizantina dell'Italia la diffusione del culto di questi Santi a Roma, dove in loro onore furono edificati nove luoghi di culto, di cui tre ancora esistenti. Di loro si sa che erano gemelli e cristiani, nati in Arabia e che si dedicarono alla cura dei malati in modo gratuito, da cui il titolo di anàrgiri (termine greco che significa «senza argento», «senza denaro»). Morirono martirizzati durante il regno dell'imperatore Diocleziano, forse nel 303, nella città di Ciro, dove il governatore romano li fece decapitare dopo aver inflitto loro innumerevoli torture per spingerli a rinnegare la fede cristiana. Un'altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro.