San Teodoro nacque a Sykeon, in Galazia, nel VI secolo. Figlio della proprietaria di un albergo, che occasionalmente faceva anche da postribolo, nacque fuori dal matrimonio. Crebbe educato al rispetto e all'amore di Dio grazie al cuoco dell'albergo, il quale, oltre ad insegnargli a pregare, lo introdusse anche alla pratica ascetica.
Teodoro divenne presto eremita e la sua santità fu subito riconosciuta, tanto che la gente cominciò ad accorrere numerosa in cerca dei suoi miracoli, per questo Teodoro scelse di ritirarsi in un luogo ancora più isolato e conosciuto solo da pochissime persone. A diciotto anni ricevette l'ordinazione presbiterale e in seguito anche l'abito monastico, poi intraprese una forma di ascetismo estremamente austero, simile a quello degli stiliti, perché volle vivere su delle ceste sospese e ciò ricominciò ad attirare gente, per cui si dovette costruire un monastero e una chiesa. Sebbene contro la sua volontà, venne nominato vescovo di Anastasiopoli e durante il suo ministero continuò ad operare miracoli e prodigi, tenne l'incarico per dieci anni, fino a quando non fu libero di rassegnare le dimissioni per dedicarsi totalmente alla preghiera e al suo monastero, dove trascorse il resto della sua vita e morì nel 613.
Fu un grande devoto di San Giorgio e contribuì fortemente alla diffusione del suo culto, tanto che la tradizione narra che Teodoro fosse nato sotto la protezione del Santo, che gli avrebbe fatto da amico e guida, apparendogli e parlando di frequente con lui.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».