Sant'Ambrogio, vescovo di Milano
S. Ambrogio nacque tra il 333 e il 340, in una nobile famiglia cristiana. Suo padre era Prefetto della pretoria dei Galli, a Treviri e dopo la sua morte la famiglia rientrò a Roma. Dopo aver ricevuto una solida formazione in diritto e retorica, Ambrogio fu nominato governatore consolare dell'Emilia e della Liguria dagli imperatori Costanzo e Costante, i figli di Costantino il Grande.
Un semplice catecumeno, non aveva ancora ricevuto il battesimo quando fu acclamato vescovo. Si trovava a Milano nei giorni successivi alla morte del vescovo e lui, in quanto funzionario romano e catecumeno, cercò di evitare che la scelta del nuovo vescovo diventasse motivo di disordine pubblico. I suoi discorsi pieni di senno e di sapienza convinsero i presenti che iniziarono a gridare: Ambrogio Vescovo! Così Ambrogio, incredulo, timoroso e riluttante, acclamato dal popolo, con il consenso dei vescovi, e dell'imperatore Valentiniano I, ricevette il battesimo e passò rapidamente attraverso tutti i gradi della gerarchia ecclesiastica fino all'episcopato, nel quale fu ordinato il 7 dicembre del 374 (giorno dedicato alla sua memoria liturgica).
Governò la chiesa milanese con saggezza, combattendo le eresie di Ario, Sabellio, e Eunomio, scrivendo numerosi trattati sulla fede ortodossa che lo resero uno dei grandi Padri della Chiesa. Nel 390, quando l'imperatore Teodosio andò a Milano dopo la strage di Tessalonica, il Santo gli proibì di entrare in chiesa, ricordandogli le crudeltà di cui era colpevole. Morì il 4 aprile del 397.
Inni:
APOLITIKION
Κανόνα πίστεως καὶ εἰκόνα πραότητος, ἐγκρατείας Διδάσκαλον, ἀνέδειξέ σε τῇ ποίμνῃ σου, ἡ τῶν πραγμάτων ἀλήθεια· διὰ τοῦτο ἐκτήσω τῇ ταπεινώσει τὰ ὑψηλά, τῇ πτωχείᾳ τὰ πλούσια, Πάτερ Ἱεράρχα Ἀμβρόσιε· πρέσβευε Χριστῷ τῷ Θεῷ, σωθῆναι τὰς ψυχὰς ἡμῶν.
Kanòna pìsteos kiè ikòna praòtitos, enkratìas didàskalon, avédixé se ti pìmin su, i ton pragmàton alìthia. Dià tuto ektìso ti tapinòsi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia, Pater Ierarcha Amvròsie prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.
Regola di fede e immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l'umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza. Padre Gerarca Ambrogio, prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.
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variante:
Ὡς θεῖος διδάσκαλος, καὶ ῾Ιεράρχης σοφός, δογμάτων ἀκρίβειαν, μυσταγωγεῖς τοὺς πιστούς, ᾽Αμβρόσιε ῞Οσιε· λύεις αἱρετιζόντων, τὴν ἀχλὺν τοῖς σοῖς λόγοις· φαίνεις τῆς εὐσεβείας, τὴν θεόσδοτον χάριν, ἐν ᾗ τοὺς σὲ γεραίροντας, συντήρει ἀπήμονας.
Os thíos didáskalos, kié ῾Ierárchis sofós, dogmáton akrívian, mystagogìs tús pistús, ᾽Amvrósie ῞Osie: lýis eretizónton, tín achlýn tís sís lóghis: fenis tís e̓fsevías, tín theósdoton chárin, en í tús sé gerérontas, syntíri apímonas.
Letture:
- Epistola: 2 Tessalonicesi 2,13-3,5
- Vangelo: Giovanni 10,11-16