Sant'Isacio, egumeno del monastero dei Dalmati
Isacio (o Isacco), monaco proveniente dalla Siria, giunse a Costantinopoli nel 374. Egli conduceva vita eremitica in una piccola grotta vicino a Costantinopoli quando l'imperatore Valente, che era diventato ariano, iniziò la campagna bellica contro i Goti che si erano stabiliti al di là del Danubio. Il Santo incontrò Valente e gli disse che era stato Dio a guidare i barbari contro di lui a causa della sua scelta di aderire all'arianesimo, ma gli assicurò che se avesse cessato di perseguitare quelli che lottavano contro l'arianesimo avrebbe ottenuto la vittoria senza difficoltà, se, al contrario, si fosse impegnato in una guerra senza prima ritornare all'ortodossia, la sua sconfitta sarebbe stata certa. L'imperatore non accettò l'invito portatogli da sant'Isacio e diede inizio alla guerra contro i Goti, dalla quale uscì sconfitto e ferito e morì arso vivo in una tenda nel 378.
Divenuto oggetto di ammirazione in tutto l'oriente per la sua profezia, nel 381 il Santo fece costruire il primo monastero di Costantinopoli dove diresse i suoi compagni offrendo come regola di vita monastica il suo stesso esempio. Morì in pace dopo il 406, lasciando a Dalmazio la guida del monastero che prese il suo nome.
Sant'Isacio è commemorato anche il 3 agosto, insieme a Dalmazio e Fausto, suo figlio spirituale e successore.