San Teodoro martire proveniva da Eucaita in Galazia, nell'odierna Turchia, e fu un valoroso generale. Quando l'Imperatore Licinio (308-324) seppe che era cristiano lo convocò, ma Teodoro rimandò i messaggeri con la richiesta che fosse lo stesso Imperatore ad andare da lui ad Eraclea. Licinio accolse la richiesta, vedendo in questo il segno di un allontanamento di Teodoro da Cristo. L'Imperatore si recò dunque da Teodoro convinto che con il suo aiuto avrebbe convertito al culto degli idoli numerosi cristiani, così, seduto in mezzo al popolo, chiese pubblicamente a Teodoro di fare sacrifici agli dei. Teodoro ottenne che l'Imperatore gli affidasse il più prezioso dei suoi idoli, quello d'oro e d'argento, perché lo portasse a casa con la promessa che il giorno dopo avrebbe reso onore all'idolo davanti a tutti.
Durante la notte il Santo fece a pezzi l'idolo e distribuì l'oro e l'argento ai poveri. Il giorno dopo un centurione di nome Massenzio disse a Licinio di aver visto un povero portare la testa di Artemide, a questo punto Teodoro confessò Cristo, lasciando che Licinio scatenasse su di lui la propria ira; il Santo fu torturato e crocifisso e il suo corpo venne lacerato, poi fu lasciato sulla croce a morire. Quando il giorno dopo l'Imperatore mandò a prendere il corpo del Santo per gettarlo in mare i soldati lo trovarono vivo e con il corpo integro, grazie a questo molti credettero in Cristo. Vedendo i suoi uomini rivolgersi a Cristo e la città in subbuglio, nel 320 Licinio fece decapitare Teodoro.
(vedi anche la ricorrenza del 08 Giugno)