San Cipriano era di Antiochia, e santa Giustina era di Damasco. In giovane età Cipriano fu iniziato all'arte magica nella quale si distinse per le sue capacità. Un uomo si invaghì di Giustina e vedendosi da lei rifiutato, assunse Cipriano affinché con l'ausilio della magia inducesse Giustina ad amarlo. Ma i tentativi di Cipriano fallirono miseramente poiché Giustina era sotto la protezione del Signore. Questo fallimento divenne il motivo della conversione di Cipriano che, liberato dalla illusione demoniaca, dopo aver bruciato tutti i suoi libri di magia, fu istruito e battezzato. Alcuni anni dopo salì sul trono episcopale della sua città.
Insieme a Giustina fu arrestato e condotto al martirio a Nicomedia, dove entrambi furono decapitati nell'anno 304.
Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al ministero: io che per l'innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo senza saperlo, lontano dalla fede; così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù.
Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna.
Al Re dei secoli incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.