San Paolo era nativo di Tessalonica e in età adulta divenne il segretario di Alessandro, il vescovo di Costantinopoli. Dopo la morte di quest'ultimo nel 337, gli ortodossi lo elessero vescovo di Costantinopoli, mentre l'imperatore Costanzo (figlio di Costantino il Grande) era ad Antiochia. Nel 339, di ritorno da Antiochia, Costanzo, di fede ariana, lo espulse dalla sua sede episcopale. Il Santo giunse a Roma, dove incontrò Atanasio, l'arcivescovo di Alessandria, anche lui in esilio.
Accompagnato dalle lettere fornite dal papa Giulio I, nel 340, alla morte del vescovo ariano Eusebio, san Paolo riprese possesso della sua Chiesa, anche se per gli intrighi causati dagli ariani fu di seguito allontanato molte volte. Dopo il Concilio di Sardica (343-344), con l'intervento di Costante (di fede ortodossa), fratello di Costanzo, nel 346 risalì sul trono episcopale. Quando Constante morì a Roma nel 350, fu di nuovo perseguitato (351) ed esiliato a Cucusa in Armenia, dove fu strangolato per ordine degli ariani.
Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della maestà nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda che il Signore, e non un uomo, ha costruito.
Ogni sommo sacerdote infatti viene costituito per offrire doni e sacrifici: di qui la necessità che anch'egli abbia qualcosa da offrire. Se Gesù fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono quelli che offrono i doni secondo la legge. Questi però attendono a un servizio che è una copia e un'ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu detto da Dio a Mosè, quando stava per costruire la Tenda: Guarda, disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.
Ora invece egli ha ottenuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l'alleanza di cui è mediatore, essendo questa fondata su migliori promesse.
Inoltre vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato.
Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».