Sinassario

Poiché è tradizione della Chiasa Bizantina celebrare il giorno dopo di una festa del Signore o della Madre di Dio, i Santi che hanno partecipato da vicino il mistero ricordato, oggi si fa memoria di San Simeone  e di San'Anna, profetessa.

San Simeone, uomo giusto e pio, durante tutta la sua vita aveva pregato Dio di avere compassione del mondo e liberare gli uomini dal male, così ottenne che la sua vita fosse miracolosamente prolungata affinché, come egli stesso sapeva per rivelazione divina, potesse vedere il Salvatore. In occasione della Presentazione al Tempio Simeone poté tenere in braccio il Bambino Gesù e profetizzare la sua crocifissione e il dolore di sua Madre, poi rese in pace la sua anima a Dio.

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La profetessa Anna, figlia di Fanuele della tribù di Aser, era vissuta con il marito per sette anni. Rimasta vedova, decise di ritirarsi nel Tempio, dove trascorse la sua vita nel digiuno e nella preghiera. Ebbe la grazia di vedere il Signore portato nel Tempio dopo quaranta giorni dalla sua nascita, allora lodò Dio e, rivolgendosi a tutti coloro che si trovavano nel Tempio, disse che il Bambino era il vero Signore, colui che aveva fatto il cielo e la terra, il Cristo che tutti i profeti avevano annunciato.

Epistola

Ebrei 9,11-14

Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una Tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione,  non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna.  Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne,  quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire il Dio vivente?

Vangelo

Luca 2,25-38

Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio:
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele
».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.