Questi santi martiri hanno sofferto per la fede nell'Illiria in una data incerta. Erano due fratelli gemelli, di professione scultori del marmo. Avevano imparato l'arte dai loro maestri Proclos e Massimo, martirizzati per la loro fede cristiana. Alla morte dei maestri decisero di lasciare Bisanzio per recarsi nella città di Ulpiana in Dardania, dove trovarono il buon marmo necessario per portare avanti la loro arte. Dopo molti tormenti morirono in una fossa, martirizzati per aver distrutto gli idoli di un tempio pagano.
Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua parola, cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi, ai quali Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo ai pagani, cioè Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunziamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza. Voglio infatti che sappiate quale dura lotta io devo sostenere per voi.