Il profeta Ezechiele, il cui nome significa "Dio è forte" era il figlio di Buzi un sacerdote di alto rango. Anche lui subì la deportazione a Babilonia da parte di Nabucodonosor e nel quinto anno di questa prigionia, tra il 594 - 593 a.C., fu chiamato dal Signore e iniziò a profetizzare al popolo rimproverando l'infedeltà verso Jahvè. Dopo aver profetizzato per circa 28 anni fu assassinato, si dice, dalla tribù di Gad, perché li rimproverava per la loro idolatria.
Ezechiele viene considerato il terzo dei profeti maggiori ed il suo libro di profezie, diviso in 48 capitoli è pieno di immagini mistiche, meravigliose visioni profetiche nonché di allegorie, tra le quali il magnifico Carro di Cherubini descritto nel primo capitolo (Ez 1,4-26), o la "porta che era chiusa" attraverso la quale il Signore è entrato da solo, che ha preannunciato l'incarnazione del Verbo dalla Vergine (Ez 44:1-2), o le "ossa inaridite", che tornano alla vita (Ez 37,1-14), che profetizzavano sia il ritorno dei prigionieri dall'esilio, sia la risurrezione generale nell'ultimo giudizio.