San Niceta nacque a Cesarea, in Bitinia e crebbe con la nonna paterna. Anche se ancora giovane, divenne il compagno ascetico di un vecchio di nome Stefano, che si era ritirato nei pressi di un torrente a sud di Cesarea, in seguito entrò nel monastero di San Sergio Medikion. Ricevette l'ordinazione sacerdotale dalle mani di San Tarasio, Patriarca di Costantinopoli (758-806), mentre il suo successore, san Niceforo, lo consacrò igumeno; con lui il monastero crebbe fino a contare un centinaio di membri. Sotto l'imperatore iconoclasta Leone l'Armeno, venne incarcerato per un lungo periodo e poi esiliato in Anatolia e rinchiuso nella fortezza di Masalaeon. Richiamato a Costantinopoli, l'imperatore tentò invano di distoglierlo dalla venerazione delle sante Icone e per questo fu di nuovo esiliato nell'isola di Santa Gliceria. Carico di sofferenze, il Santo visse lì per sei lunghi anni fino al 820, la data dell'omicidio dell'imperatore Leone, quando il suo successore, Michele il Balbuziente richiamò tutti gli esuli. San Niceta morì il 3 aprile 824.