Sinassario

San Gregorio nacque nel 559 a Preterium, vicino ad Agregento, in Sicilia, sotto l'imperatore Giustiniano. Quando aveva diciotto anni, si recò in pellegrinaggio in Terra Santa dove fu ordinato diacono da Makario, il Patriarca di Gerusalemme. Partì poi per Antiochia, da dove nel 589, raggiunse Bisanzio e Roma. A Roma nel 590 fu ordinato vescovo di Agrigento. Nella città siciliana divenne illustre per la sua carità e per la sua virtù, tanto da suscitare l'ra dei pagani.

Ingiustamente accusato di adulterio, fu imprigionato per due anni per poi nel 603 venire giudicato e dichiarato innocente dal Papa Gregorio, su ordine dell'imperatore e restituito alla libertà. Morì all'incirca nel 630, in tarda età, lasciando un commento sull'Ecclesiaste e vari altri trattati.

Epistola

Ebrei 13,7-16

 Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita, imitatene la fede.  Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!  Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono.  Noi abbiamo un altare del quale non hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo.  Infatti i corpi degli animali, il cui sangue vien portato nel santuario dal sommo sacerdote per i peccati, vengono bruciati fuori dell'accampamento.  Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città.  Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio,  perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura.  Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
 Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.