San Giuseppe l'Innografo nacque in Sicilia intorno all'813, ma, ancora bambino, a causa di un'invasione saracena dovette fuggire con sua madre e i suoi fratelli nel Peloponneso. All'età di quindici anni entrò nel monastero di Salonicco dove ricevette l'ordinazione sacerdotale. A seguito della ripresa delle lotte iconoclaste dell'840 ad opera dell'imperatore Teofilo, san Giuseppe e il suo maestro san Gregorio Decapolita si recarono a Costantinopoli, dove ottennero l'incarico di recarsi a Roma per discutere dell'eresia iconoclasta con il Papa, ma durante il viaggio la nave fu aggredita dai pirati e Giuseppe fu fatto prigioniero venduto a Creta.
Quando ottenne la libertà tornò a Costantinopoli, ma trovò morto il suo maestro, allora si ritirò nella chiesa di San Giovanni Crisostomo, dove nell'850 fondò un monastero. Coinvolto nella vicenda della deposizione del patriarca Ignazio, fu esiliato a Cherson, in Crimea, da Bardas, reggente dell'impero bizantino, dove rimase probabilmente fino al reintegro di Ignazio nell’867. Quando salì al trono Basilio I il Macedone (812-886) gli venne affidata la custodia di Santa Sofia a Costantinopoli. Morì nell'886.
Celebri sono i suoi inni sacri e molti dei canoni del Mineo sono opera sua, per questo prese l'appellativo di “Innografo”.