Sinassario

Questo Martire, che nacque sotto il regno di Costantino il Grande, era un persiano di religione pagana. Venne a conoscenza della vera fede e si fece istruire da un certo Abarus. Andò a Nisibi, una città della Mesopotamia, dove si fece battezzato per indossare l'abito monastico. Si ritirò su una montagna vivendo nella dura ascesi, facendo miracoli per coloro che andavano a trovarlo, convertendo molti increduli. Giuliano l'Apostata venne a conoscenza di queste cose e mentre stava marciando contro i Persiani nel 363, lo fece lapidare insieme a due suoi discepoli mentre stavano cantando l'ora sesta.

Epistola

2Timoteo 1,8-18

 Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio.  Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità,  ma è stata rivelata solo ora con l'apparizione del salvatore nostro Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo del vangelo,  del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e maestro.
 È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti a chi ho creduto e son convinto che egli è capace di conservare il mio deposito fino a quel giorno.  Prendi come modello le sane parole che hai udito da me, con la fede e la carità che sono in Cristo Gesù.  Custodisci il buon deposito con l'aiuto dello Spirito Santo che abita in noi.
 Tu sai che tutti quelli dell'Asia, tra i quali Fìgelo ed Ermègene, mi hanno abbandonato.  Il Signore conceda misericordia alla famiglia di Onesìforo, perché egli mi ha più volte confortato e non s'è vergognato delle mie catene;  anzi, venuto a Roma, mi ha cercato con premura, finché mi ha trovato.  Gli conceda il Signore di trovare misericordia presso Dio in quel giorno. E quanti servizi egli ha reso in Efeso, lo sai meglio di me.

Vangelo

Marco 9,2-9

Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti.