San Amfilochio fu compagno di lotte dei Santi Basilio Magno, Gregorio il Teologo, del quale era cugino e Gregorio di Nissa. Allievo di Libanio, fu ordinato nel 374 da san Basilio, Metropolita di Iconio in Licaonia. Amfilochio fu un difensore della fede ortodossa e un avversario intrepido dell'arianesimo, subendo per questo numerose persecuzioni e tribolazioni. Fu uno dei padri del Concilio Ecumenico di Costantinopoli del 381, e combattè energicamente Macedonio sulla identità della terza Ipostasi (Persona) della Santissima Trinità. Morì in pace nel 395, in età avanzata, lasciando alcuni trattati sulla fede ortodossa.
Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l'esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato dalla grazia, non da cibi che non hanno mai recato giovamento a coloro che ne usarono. Noi abbiamo un altare del quale non hanno alcun diritto di mangiare quelli che sono al servizio del Tabernacolo. Infatti i corpi degli animali, il cui sangue vien portato nel santuario dal sommo sacerdote per i peccati, vengono bruciati fuori dell'accampamento. Perciò anche Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città. Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio, perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura. Per mezzo di lui dunque offriamo continuamente un sacrificio di lode a Dio, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.
Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.