Natività della Ss.ma Signora nostra, Madre di Dio e sempre Vergine Maria
Questa festa nella sua origine fu quella della dedicazione della chiesa di Sant'Anna a Gerusalemme, nel luogo in cui la tradizione colloca la casa dei santi Gioacchino e Anna, dove nacque la Vergine. Questa festa fu in seguito adottata da Bisanzio e, nel Settecento, da Roma.
Secondo un'antica tradizione, inserita in una scrittura apocrifa del II secolo (La Natività di Maria) e ripresa poi nel proto-vangelo di Giacomo, Gioacchino e Anna, che non avevano figli, ricevettero la visita di un angelo del Signore, che annunciò loro la concezione di una figlia che era stata riservata per un destino eccezionale. Dopo la nascita della figlia, hanno attentamente curato la sua educazione fino al giorno in cui la portarono al tempio dove sarebbe vissuta fino al matrimonio.
La Divina Liturgia ci invita a considerare specialmente la partecipazione di Maria all'opera redentrice. Maria è la collaboratrice di suo Figlio, per il fatto stesso che l'ha concepito e generato. San Giovanni Damasceno rivolgendosi ai genitori della Vergine, esclama: "Beata coppia, tutta una creazione è in debito con te, infatti è da te che offriamo al Creatore un dono sopra tutti i doni, la casta madre, che solo era degna di questo Creatore. Gioisci Gioacchino, perché il Figlio è nato per noi da tua figlia".
Inni
KONDAKION
Ioakìm ke Anna * onidhismù ateknìas * ke Adhàm ke Eva ek tis fthoràs tu thanàtu * ileftheròthisan, Achrande, en ti aghìa ghennìsi su. * Aftìn eortàzi ke o laòs su * enochìs ton ptesmàton litrothìs en to kràzin si: * I stìra tìkti tin Theotòkon * ke trofòn tis zoìs imòn.
Gioacchino ed Anna furono liberati dall’obbrobrio della sterilità e Adamo ed Eva dalla corruzione della morte, o Immacolata, per la tua natività. Ancor questa festeggia il tuo popolo, riscattato dalla schiavitù dei peccati; esclamando a te: la sterile genera la Madre di Dio e la nutrice della nostra vita.
Letture
- Epistola: Filippesi 2,5-11
- Vangelo: Luca 10,38-42; 11,27-28