L'origine della festa si trova nel racconto apocrifo del Protovangelo di san Giacomo dove si racconta che Gioacchino ed Anna, così come avevano promesso al Signore, portarono la Vergine al Tempio, all'età di tre anni, affinché si preparasse nella via del Signore. Maria restò nel Tempio fino all'età di dodici anni, quando dagli stessi sacerdoti fu data in sposa a Giuseppe.
Qualunque sia il fondamento di questo racconto, la Chiesa con questa festa ci invita a meditare soprattutto sul mistero della preparazione interiore di Maria in vista della sua vocazione a Madre di Dio. Questa preparazione fu per lei un impegno totale di sé, come il vaso più santo che deve ricevere il corpo del Verbo incarnato, Tempio vivente e trono del Re, eletta per essere sua Madre; l'arca spirituale che racchiude la Parola incomprensibile.
Storicamente, questa festa ha avuto origine nella dedicazione della Chiesa di Santa Maria Nuova in Gerusalemme nel novembre del 543, per poi diffondersi nel VII secolo in tutto l'Oriente. Papa Gregorio XI la introdusse ad Avignone alla fine del secolo XIV mentre Sisto V nel 1585 l'ha universalizzata in tutta la Chiesa Romana.
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». Mentre diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Certo, anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno. Fu costruita infatti una Tenda: la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell'offerta: essa veniva chiamata il Santo. Dietro il secondo velo poi c'era una Tenda, detta Santo dei Santi, con l'altare d'oro per i profumi e l'arca dell'alleanza tutta ricoperta d'oro, nella quale si trovavano un'urna d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole dell'alleanza. E sopra l'arca stavano i cherubini della gloria, che facevano ombra al luogo dell'espiazione. Di tutte queste cose non è necessario ora parlare nei particolari.
Disposte in tal modo le cose, nella prima Tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto; nella seconda invece solamente il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo.
Σήμερον τῆς εὐδοκίας Θεοῦ τὸ προοίμιον, καὶ τῆς τῶν ἀνθρώπων σωτηρίας ἡ προκήρυξις· Ἐν Ναῷ τοῦ Θεοῦ τρανῶς ἡ Παρθένος δείκνυται, καὶ τὸν Χριστὸν τοῖς πᾶσι προκαταγγέλλεται. Αὐτῇ καὶ ἡμεῖς μεγαλοφώνως βοήσωμεν· Χαῖρε τῆς οἰκονομίας τοῦ Κτίστου ἡ ἐκπλήρωσις.
Símeron tís e̓vdokías Theoú tó proímion, kié tís tón anthrópon sotirías i prokíryxis: En Naó toú Theoú tranós i Parthénos díknyte, kié tón Christón tís pási prokatangjéllete. A̓ftí kié imís megalofónos voísomen: Chére tís ikonomías toú Ktístou i ekplírosis.
Oggi è il preludio del beneplacito del Signore e il primo annuncio della salvezza degli uomini. Agli occhi di tutti la Vergine si mostra nel Tempio di Dio e a tutti preannuncia Cristo. Anche noi a gran voce a Lei acclamiamo: gioisci compimento dell'economia del Creatore.
Ὁ καθαρώτατος ναὸς τοῦ Σωτῆρος, ἡ πολυτίμητος παστὰς καὶ Παρθένος, τὸ ἱερὸν θησαύρισμα τῆς δόξης τοῦ Θεοῦ, σήμερον εἰσάγεται, ἐν τῷ οἴκῳ Κυρίου, τὴν χάριν συνεισάγουσα, τὴν ἐν Πνευματι Θείῳ· ἣν ἀνυμνοῦσιν Ἄγγελοι Θεοῦ· Αὕτη ὑπάρχει σκηνὴ ἐπουράνιος.
Ὁ katharòtatos naòs tu Sotìros, i politìmitos pastàs ke Parthènos, to ieròn thisàvrisma tis dhòxis tu Theù sìmeron isàghete en to ìko Kirìu, tin chàrin sinisàgusa tin en Pnèvmati thìo; in animnùsin àngheli Theù; àfti ipàrchi skinì epurànios.
Il tempio purissimo del Salvatore, il preziosissimo tàlamo e Vergine, il tesoro sacro della gloria di Dio viene introdotto in questo giorno nella casa del Signore, recando con sé la grazia dello Spirito divino; a Lei inneggiano gli Angeli di Dio: Questa è tabernacolo sovraceleste.