La domenica che precede la festività dell'Epifania
(6 Gennaio)
APOLITIKIA
Etimàzu, Zavulòn, * ke eftrepìzu, Nefthalìm, * Iordhàni potamè, * stìthi, ipòdhexe skirtòn * tu vaptisthìne erchòmenon ton Dhespòtin. * Agàllu, o Adhàm sin di Promìtori; * mì krìptete eaftùs * os en paradhìso to prìn; * ke gàr ghimnùs idhòn imàs epèfanen * ìna endhìsi tin pròtin stolìn. * Christòs efàni, * tin pàsan ktìsin thèlon anakenìse.
Preparati, Zabulon, e anche tu preparati, Neftali; o fiume Giordano, arresta il tuo corso e ricevi il Signore che viene per essere battezzato. Rallegrati, Adamo, assieme alla progenitrice; non nascondetevi come allora nel Paradiso; poiché, vedendovi nudi, viene a rivestirvi dell’abito primiero. Cristo si manifesta, volendo restaurare tutto il creato.
KONDAKION
En dis rìthris sìmeron * tu Iordhànu * ghegonòs o Kìrios, to Ioànni ekvoà: * Mi dhiliàsis vaptìse me; * sòse gar ìko * Adhàm ton protòplaston.
Appressandosi oggi il Signore alle acque del Giordano, dice a Giovanni: Non opporti a che io sia battezzato; poiché io sono venuto per salvare Adamo.
Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero. Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione.