Commemorazione di tutti i defunti
Nella tradizione bizantina ci sono due ricorrenze particolari nelle quali si commemorano i defunti: la prima è l'odierna, che cade il sabato antecedente la Pentecoste, mentre la seconda cade il sabato precedente la Domenica del Giudizio (o di Carnevale). Ci sono altri giorni dedicati ai defunti, ma hanno valore solo nelle chiese locali.
In antrambe le ricorrenze la Chiesa prega per i cristiani che hanno lasciato questo mondo. Il senso di questa preghiera di intercessione a suffragio dei defunti trova la sua massima esplicazione nella Liturgia, quando la comunità riunita insieme al suo sacerdote prega con queste parole:
Dio degli spiriti e di ogni carne che calpestata la morte hai sopraffatto il demonio ed hai largito la vita al mondo, Tu, o Signore, concedi il riposo anche alle anime dei defunti tuoi servi e ponili nel luogo della luce, della letizia, del refrigerio, dove non è dolore né affanno né gemito. Condona a loro ogni peccato commesso in parole, in opere, in pensiero, quale Dio clemente ed amico degli uomini, poiché non vi è uomo che vive e non pecchi. Tu solo, infatti, o Signore, sei senza peccato: la tua giustizia in eterno e la tua parola è verità.
Poiché tu sei la risurrezione, la vita, e il riposo dei defunti tuoi servi, o Cristo Dio nostro, e a Te rendiamo gloria, assieme all’eterno tuo Padre, e al santissimo, buono e vivificante Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli, Amìn.
Inni:
Ὁ βάθει σοφίας φιλανθρώπως πάντα οἰκονομῶν, καὶ τὸ συμφέρον πᾶσιν ἀπονέμων μόνε Δημιουργέ, ἀνάπαυσον Κύριε τὰς ψυχὰς τῶν δούλων σου· ἐν σοὶ γὰρ τὴν ἐλπίδα ἀνέθεντο, τῷ ποιητῇ καὶ πλάστῃ καὶ Θεῷ ἡμῶν.
Ὁ vàthi sofìas filantròpos pànda iconomòn, kiè to simfèron pàsin aponèmon mòne dimiurghè, anàpavson Kìrie tas psichàs ton dùlon su en si yàr tin elpìda anètheto, to piitì kiè Theò imòn.
Te che, con profonda sapienza, amorosamente tutto governi e distribuisci a ciascuno ciò che gli è utile, o solo Creatore, concedi il riposo, o Signore alle anime dei tuoi servi, poiché hanno riposto la loro speranza in Te, Creatore e fattore e Dio nostro.
* * * * * *
Σὲ καὶ τεῖχος, καὶ λιμένα ἔχομεν, καὶ πρέσβιν εὐπρόσδεκτον, πρὸς ὃν ἔτεκες Θεόν, Θεοτόκε ἀνύμφευτε, τῶν πιστῶν ἡ σωτηρία.
Se kiè tichòs kiè limena échomen, kiè prèsvin evpròsdekton, pròs on étekes Theòn, Theotòke anìnfefte, ton pistòn i sotirìa.
Te abbiamo qual difesa e riparo e interceditrice ben accetta presso Dio, che hai generato, o Deipara, sposa inviolata, salvezza dei fedeli.
* * * * * *
Mετὰ τῶν Ἁγίων ἀνάπαυσον Χριστέ, τὰς ψυχὰς τῶν δούλων σου, ἔνθα οὐκ ἔστι πόνος, οὐ λύπη, οὐ στεναγμός, ἀλλὰ ζωὴ ἀτελεύτητος.
Metà ton Aghìon anàpafson, Christè, * tas psichàs ton dhùlon su, * èntha uk èstin pònos, * u lìpi, u stenagmòs, * allà zoì atelèftitos.
Assieme ai tuoi santi fa’ che riposino, o Cristo, le anime dei tuoi servi, là dove non vi è affanno, né dolore, né gemito, ma vita sempiterna.
Letture:
- Epistola: 1 Tess 4, 13-17
- Vangelo: Giovanni 21, 14-25