Sinassario

Nella tradizione bizantina ci sono due ricorrenze principali nelle quali si commemorano i defunti: la prima è l'odierna, che cade il sabato antecedente la Domenica del Giudizio; la seconda cade il sabato precedente la Pentecoste. Ci sono altri giorni dedicati ai defunti ma hanno valore solo nelle chiese locali.

In antrambe le ricorrenze la Chiesa prega per i cristiani che hanno lasciato questo mondo. Il senso di questa  preghiera di intercessione a suffragio dei defunti trova la sua massima spiegazione nella liturgia, quando la comunità riunita insieme al sacerdote prega con queste parole:

Dio degli spiriti e di ogni carne, che, calpestata la morte, hai sopraffatto il demonio ed hai largito la vita al mondo, Tu, o Signore, concedi il riposo anche alle anime dei defunti tuoi servi e ponili nel luogo della luce, della letizia, del refrigerio, dove non è dolore né affanno né gemito. Condona a loro ogni peccato commesso in parole, in opere, in pensiero, quale Dio clemente ed amico degli uomini; poiché non vi è uomo che vive e non pecchi. Tu solo, infatti, o Signore, sei senza peccato; la tua giustizia in eterno e la tua parola è verità.

Poiché tu sei la risurrezione, la vita, e il riposo dei defunti tuoi servi, o Cristo Dio nostro, e a te rendiamo gloria, assieme all’eterno tuo Padre, e al santissimo, buono e vivificante tuo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli, Amìn.

Vangelo

Lc 21,8-9.25-27.33-36

Gesù disse: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».

Epistola

1 Tessalonicesi 4,13-17

Fratelli, non vogliamo lasciarvi nell'ignoranza circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza. Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui. Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore.

Inni

βάθει σοφίας φιλανθρώπως πάντα οἰκονομῶν, καὶ τὸ συμφέρον πᾶσιν ἀπονέμων μόνε Δημιουργέ, ἀνάπαυσον Κύριε τὰς ψυχὰς τῶν δούλων σου· ἐν σοὶ γὰρ τὴν ἐλπίδα ἀνέθεντο, τῷ ποιητῇ καὶ πλάστῃ καὶ Θεῷ ἡμῶν.

 vàthi sofìas filantròpos pànda iconomòn, kiè to simfèron pàsin aponèmon mòne dimiurghè, anàpavson Kìrie tas psichàs ton dùlon su en si yàr tin elpìda anètheto, to piitì kiè Theò imòn.

Te che, con profonda sapienza, amorosamente tutto governi e distribuisci a ciascuno ciò che gli è utile, o solo Creatore, concedi il riposo, o Signore alle anime dei tuoi servi, poiché hanno riposto la loro speranza in Te, Creatore e fattore e Dio nostro.

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Σὲ καὶ τεῖχος, καὶ λιμένα ἔχομεν, καὶ πρέσβιν εὐπρόσδεκτον, πρὸς ὃν ἔτεκες Θεόν, Θεοτόκε ἀνύμφευτε, τῶν πιστῶν ἡ σωτηρία.

Se kiè tichòs kiè limena échomen, kiè prèsvin evpròsdekton, pròs on étekes Theòn, Theotòke anìnfefte, ton pistòn i sotirìa.

Te abbiamo qual difesa e riparo e interceditrice ben accetta presso Dio, che hai generato, o Deipara, sposa inviolata, salvezza dei fedeli.

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Mετὰ τῶν Ἁγίων ἀνάπαυσον Χριστέ, τὰς ψυχὰς τῶν δούλων σου, ἔνθα οὐκ ἔστι πόνος, οὐ λύπη, οὐ στεναγμός, ἀλλὰ ζωὴ ἀτελεύτητος.

Metà ton Aghìon anàpafson, Christè, * tas psichàs ton dhùlon su, * èntha uk èstin pònos, * u lìpi, u stenagmòs, * allà zoì atelèftitos.

Assieme ai tuoi santi fa’ che riposino, o Cristo, le anime dei tuoi servi, là dove non vi è affanno, né dolore, né gemito, ma vita eterna.